Il Naga: il dio-serpente adorato dai Thailandesi

Il Naga: il dio-serpente adorato dai Thailandesi
Nella Terra delle mille credenze, dove magia e fascino avvolgono tradizioni ancestrali

La Thailandia…basterà trascorrere pochi giorni in questo Paese magico per restare affascinati da quanti costumi e tradizioni curiosi lo caratterizzino. Scoprirete molto presto che la Thailandia è anche la terra dei serpenti, e non solo perché le sue foreste sono popolate da questi piccoli animaletti incompresi, ma perché i serpenti rappresentano, nella cultura thailandese, un simbolo religioso e mistico da cui non vogliono separarsi. Dunque, se proprio non vi piacciono i serpenti, mettetevi l’anima in pace, qui sono adorati!

 

Il Paese del Sorriso!

È tutto vero, nel “Paese del Sorriso” i serpenti sono simbolo di ricchezza, salute e buona fortuna; il cobra reale, per esempio, in alcuni villaggi è chiamato “il serpente angelo”, trovando in esso la manifestazione terrena di esseri soprannaturali superiori. Un’antica leggenda vuole che quando si incontri un serpente sulla propria strada non si debba fuggire, ma al contrario, fermarsi ad osservarlo, sfiorare il proprio portafogli ed esprimere un desiderio. Se farete come detto, quel desiderio si avvererà in brevissimo tempo!

Il serpente ha, inoltre, un’importantissima simbologia nella cultura buddhista, secondo la storia che lega Mucalinda al Buddha: non è raro, quindi, incontrare numerose raffigurazioni di serpenti in molti templi buddhisti. Sono figure che svolgono un importantissimo ruolo di protezione, in quanto Mucalinda era un naga, una creatura semidivina, in grado di assumere aspetto di serpente, che protesse il Buddha dalle intemperie per sette giorni e sette notti durante la sua meditazione sotto l'albero della Bodhi, dove raggiunse l’illuminazione.

I Naga sono una delle figure mitologiche più originali della cultura thailandese e hanno origini antichissime: si tratta un’antica razza di semidei, presenti nella mitologia vedica-induista, che possono assumere forma umana o serpentina a piacimento; vivono in un regno sotterraneo detto Naga-Loka, caratterizzato da sontuosi palazzi riccamente decorati di pietre preziose. Il dio Brahma, creatore di queste creature, decise di relegarli sottoterra quando divennero troppo numerosi e visibili agli occhi degli umani, ma diede loro un compito, ordinò loro di mantenere il controllo sulla Terra attaccando con il loro morso velenoso i più malvagi. Era quindi loro concesso tornare sulla Terra, ma solo per svolgere il loro compito di controllo e protezione della razza umana.  

Non potete immaginare quanto questo bagaglio culturale influisca ancora oggi sulla vita quotidiana di questo Paese, anche se può sembrare a tratti bizzarro, ma io lo trovo estremamente affascinante: secondo leggenda, i Naga avrebbero mutato il loro aspetto per farsi monaci e svolgere al meglio il compito loro assegnato da Brahma, e così ancora oggi, durante le cerimonie di investitura monacale, gli aspiranti osservano l’obbligo di dichiarare la propria natura umana o…meno!

 

I Naga apostoli della battaglia contro il cambiamento climatico!

Queste mitiche creature sono spesso associate ad elementi acquatici. Infatti, si pensa che l’ingresso al loro mondo avvenga attraverso fiumi, laghi o specchi d’acqua. I Naga sono anche considerati spiriti della natura e in virtù di questo legame con l’acqua portano la pioggia e quindi la fertilità. Secondo questi principi, possono diventare molto pericolosi per gli uomini che danneggiano l’ambiente. Considerando i grandi movimenti contemporanei contro il cambiamento climatico e per un futuro più sostenibile, potremmo seriamente prendere in considerazione queste creature come nuovo simbolo di questa battaglia!
Anche nella cultura Khmer i serpenti erano tenuti in grande considerazione e, tenendo conto che buona parte dell’odierna Thailandia era anticamente inclusa in questo vasto impero, è possibile ancora oggi verificare questa teoria in tantissimi siti archeologici sparsi nella Thailandia orientale.

ll Naga Brigde, per esempio, è uno degli elementi caratteristici dell’architettura khmer: tassello di unione e di passaggio tra il mondo reale e il mondo soprannaturale-divino, attraverso questo ponte i Naga accompagnano il fedele nel suo percorso di crescita spirituale. Di solito, infatti, questo elemento architettonico è posto in prossimità dell’ingresso, superato il ponte si entra nel tempio vero e proprio e qui ci sia abbandona al potere della divinità. 
I Naga rappresentati in questi templi hanno solitamente sette teste, sette come le caste della loro società, sette come i colori dell’arcobaleno, sette i giorni dopo i quali il Buddha raggiunse l’illuminazione e la numerologia si fa sempre più complessa in relazione al culto: teste dispari per l’energia maschile, l’infinito, l’eternità; teste pari per l’energia femminile, la fisicità, la temporaneità. 

 

Harry Potter e la mitologia dei Naga!

Nella mitologia vedica-induista esistevano, naturalmente, anche le donne-serpente, chiamate Nagini: sono principesse dotate di una straordinaria bellezza, tanto che alcune tra le più antiche dinastie reali thailandesi si dicono discendi dall’unione tra un uomo e una nagini. Sono abbastanza sicura che questo nome vi ricordi qualcosa… Ebbene sì, sto parlando proprio del personaggio di Harry Potter! Pare infatti che la Rowling abbia tratto ispirazione da questa tradizione orientale per creare uno dei suoi personaggi più famosi, la donna-serpente che accompagna il malvagio Voldemort ovunque.

Per un thailandese, anche sognare un serpente può essere interpretato in vari modi: se sognate un serpente lungo il vostro cammino e lo vedete immobile, che vi fissa, può significare l’arrivo di una grande ricchezza o di un grande cambiamento. Se invece nel sogno venite attaccati dal serpente o vi morde, non preoccupatevi, significa che state per incontrare la vostra anima gemella! 
In entrambe i casi però, dovrà presentarsi di colori sgargianti, perché un serpente nero, o piuttosto “comune”, è simbolo di cattivo presagio, perfino in Thailandia.

Insomma, se vi capitasse di incontrare un serpente sul vostro cammino o di sognarlo perfino, comportatevi come farebbe un thai! Viaggiare ci apre la mente, ci regala più consapevolezza e maggiore sensibilità verso ciò che è diverso; certe culture, per esempio, ci insegnano ad amare anche animali che noi consideriamo spaventosi, disgustosi o perfino troppo comuni per essere rispettati (pensiamo alle vacche sacre indiane). La cultura thailandese relativa ai serpenti e ai Naga mi ha affascinata fin dal primo istante e mi ha aperto gli occhi su quanto queste piccole magiche creature siano così mal interpretate nella nostra società e sono sicura che, dopo questo articolo, anche voi le guarderete con occhi diversi.


Autrice: Maria Antonietta Molle, Guida Ambientale Escursionistica di Four Seasons Natura e Cultura

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