ANDARE IN ESCURSIONE
ANDARE IN ESCURSIONE.... E' BELLO!
Come scegliere e affrontare nel modo migliore un'escursione? Basta seguire queste poche indicazioni:
- uscire dal quotidiano e liberare la mente da ansie da preoccupazioni;
- scoprire la vita in gruppo, accettando i singoli componenti, imparando a conoscerli e a convivere con i loro pregi e difetti;
- accettare gli imprevisti, viverli con ottimismo: scoprirai che niente è irrimediabile e che gli imprevisti mettono alla prova noi stessi, spesso insegnandoci qualcosa;
- adeguarsi a tutte le evenienze: questo sviluppa lo spirito di adattamento e fa apprezzare cose che altrimenti mai avresti apprezzato;
- non correre, scopri il piacere di camminare con passo regolare, guardandosi intorno, scoprendo la natura che ti circonda, osservando anche le piccole cose, un fiore, il profumo nell'aria, il volo di una farfalla e..... fermarsi quando la fatica si fa sentire!
ALCUNI CONSIGLI TECNICI
Prima di partecipare a un'escursione richiedi tutti i dettagli tecnici e sulla base delle informazioni ricevute verifica se l'escursione è adeguata alle tue capacità fisiche.
Per aiutarti nella scelta, controlla il "codice di difficoltà" Four Seasons.
Utilizza sempre scarponcini o scarpe da trekking adeguate al tipo di escursione (guarda la pagina dedicata).
Lo zaino deve essere comodo con spallacci imbottiti che non blocchino i movimenti. Lo zaino deve contenere lo stretto necessario per l'escursione anche in funzione delle condizioni meteorologiche previste (guarda la pagina dedicata).
Prevedere indumenti adeguati. Porta sempre almeno un ricambio (maglia, calze o "pile" secondo la stagione) e proteggi gli indumenti in un sacchetto di plastica. (guarda la pagina dedicata).
Ricorda che in montagna il tempo può cambiare rapidamente in barba alle previsioni.
Porta sempre viveri e acqua in quantità adeguata (guarda la pagina dedicata).
Se ti affidi a una guida esperta che ti conduce sui sentieri, puoi liberarti di ogni preoccupazione. Se invece decidi di andare da solo, ricordati che per le tua sicurezza diventa indispensabile acquisire in maniera approfondita nozioni di orientamento, cartografia, primo soccorso!
COME COMPORTARSI IN ESCURSIONE
Fare escursionismo in linea con l’ecoturismo significa entrare in natura in modo rispettoso, da ospiti osservatori dell’ambiente in cui ci troviamo. Adottiamo allora alcuni semplici accorgimenti che ci consentiranno di godere appieno dell’attività:
- Camminiamo con passo leggero, facendo il minor rumore possibile.
- Lasciamo a casa o spegniamo cellulari, Ipod, Ipad, Mp3 e simili.
- Non alziamo il volume della voce, ma anzi osserviamo il silenzio, specie quando stiamo per raggiungere una sella o per affacciarci in una zona aperta.
- Ascoltiamo le voci dell’ambiente in cui ci troviamo: l’acqua che scorre, le foglie mosse dal vento, i canti degli uccelli, i versi degli altri abitanti dei boschi.
- Osserviamo il più possibile cercando di memorizzare anche i dettagli.
- Non raccogliamo fiori né piante, specie se si tratta di specie protette.
- Non tagliamo funghi se non li consumeremo e non facciamo raccolte indiscriminate.
- Non lasciamo rifiuti di nessun tipo, neanche organici (bucce di frutta, etc).
- Camminiamo sempre sul sentiero o sulla pista: il calpestio evita che scompaiano.
- Chiudiamo cancelli se li apriamo per passare.
- Evitiamo di disturbare animali al pascolo al nostro passaggio.
- Evitiamo di uscire inutilmente dal sentiero e di fare scorciatoie o "tagliare" il sentiero.
E INFINE ALCUNE RIFLESSIONI...
LO STRESS E IL TEMPO
Una delle facce dello stress è la mancanza di tempo. Fare escursionismo significa tornare padroni del tempo. Programmare un'intera giornata a disposizione solo per la gita crea le condizioni giuste per ridurre i compiti da svolgere, elimina una serie di rituali che si svolgono ad ore precise. L'escursione, una volta iniziata, consente di fare a meno dell'orologio: puoi fermarti a mangiare o bere quando hai fame, puoi scattare una foto quando t'imbatti nel soggetto giusto, puoi riposarti quando sei stanco. Se qualcuno del gruppo va più piano perché ha meno energie, oppure è a te che va di andare con calma e l'escursione dura un'ora di più non succede niente, proprio niente: tutto va ugualmente bene.
LA VELOCITA'
Nessun mezzo di locomozione è più lento delle nostre gambe. La tecnica ci ha regalato via via mezzi di locomozione più rapidi, di cui possiamo approfittare - stando praticamente immobili - per spostarci a grandi distanze a velocità sempre crescenti. Ci spostiamo rimanendo FERMI! La fretta impedisce di vedere, ascoltare, pensare, gustare e quindi conoscere, sapere, creare. Camminare senza altro scopo che quello di raggiungere una meta (e una sola) genera un rilassante senso di fiducia, producendo una forza tranquilla. Chi va piano va sano e va lontano dice un altro proverbio!
IL RUMORE
Nella civiltà del lavoro e dei centri abitati non esiste il suono, ma un insieme di suoni: il rumore, altra fonte di inquinamento del nostro sistema nervoso. Camminare in un bosco (sul sentiero sassoso, sull'erba, in mezzo alle foglie dell'autunno), lungo le rive di un torrente o su una traccia di neve ci espone a suoni semplici, prevedibili e previsti, che non impegnano il nostro udito in un estenuante sforzo di riconoscimento.
I suoni della natura sono il segnale indelebile della nostra vita trascorsa per millenni all'aperto, per questo li percepiamo come piacevoli.
LO SPAZIO
L'ambiente abitato dall'uomo, le città specialmente, è affollato. E' uno spazio stretto che coagula una grande quantità di persone e oggetti a strettissimo contatto. Camminare all'aperto, lungo la riva del mare o su un ripido sentiero di montagna, ci libera dal senso di soffocamento offrendoci i più larghi orizzonti. Tutti i nuovi escursionisti all'inizio si meravigliano del fatto che sul sentiero ci si saluta cordialmente tra sconosciuti. Ma subito capiscono che è normale e piano piano diventa anche una loro necessità.
LA LUCE
L'ambiente urbano è il luogo che, per la sua stessa struttura, fraziona e limita la luce. I palazzi alti, le strade strette rendono più buie le città. La gran parte delle ore trascorse in luoghi di lavoro o tra le mura domestiche riduce ancora più la quota di luce a cui ci esponiamo. Anche noi, come le piante, abbiamo bisogno di luce. Camminare all'aria aperta sotto il grande cielo è un bagno di luce rigeneratore, energizzante, più di qualunque "ricostituente" plurivitaminico.
I COLORI
I colori della città e dei luoghi di lavoro sono grigi, scuri, privi di vita. Fuori, nel mondo all'aperto, i colori delle stagioni sono luminosi, brillanti, limpidi. Perfino il grigio delle nuvole piene di pioggia ha più colore della strada principale di una città.
I RITMI
Chiusi nelle nostre case, addomesticati dalle tv, abbiamo perso il senso dei nostri ritmi biologici. Camminare all'aperto stanca, e questo fa bene: è una stanchezza salutare. Una bella camminata concilia un sonno profondo e riposante. Solo la stanchezza fisica ci permette di riconoscere il piacere del riposo. Il mattino dopo ci si sveglia rilassati e con la voglia di fare.
GLI ALTRI
Fare escursionismo non significa fuggire gli altri: le persone hanno bisogno delle altre persone, e pochissimi sono quelli che se ne vanno in giro per sentieri e montagne in piena solitudine. Si va sempre in compagnia di qualcuno: familiari, amici, qualcuno con cui parlare, con cui condividere esperienze, timori, avventure, con cui spartirsi il freddo, la fame, la stanchezza ma anche la luce, i colori, i suoni, le emozioni.
Fare escursionismo significa anche esplorare gli altri, con calma, a fondo, e farsi esplorare nostra volta. Significa dare valore agli uomini, alle persone, agli uguali anche nella loro apparente diversità. Ecco perché nascono i Gruppi Escursionistici.
Ed ecco perché siamo qui, dal 1993!
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