SICILIA OCCIDENTALE

Il “far west” siciliano fra mare, mito, archeologia e natura

SICILIA OCCIDENTALE
Cultura
Italia
Natura
Trekking

PRESENTAZIONE DEL VIAGGIO

La Sicilia è la più grande regione italiana ed è anche una sorta di “isola-stato” rispetto al resto d’Italia, derivante dalla sovrapposizione millenaria di culture e popoli mediterranei e non solo, dai Fenici ai Greci, dai Romani ai Normanni, dagli Arabi agli Spagnoli. A questa storia non sfugge la parte occidentale dell’isola, speciale per le sue acque pescose, i ricchi vigneti, le spiagge dorate, i ripidi rilievi rocciosi e le saline costiere. Nel Settecento il suo fascino ha stregato alcuni facoltosi imprenditori inglesi, che l’hanno abbondantemente ripagata inventando uno dei vini da dessert più famosi al mondo: il marsala.
Di questo mosaico così complesso e diversificato, nel corso del viaggio cercheremo di cogliere gli aspetti più curiosi e caratteristici dei luoghi, facendo in modo che ogni giorno sia diverso dagli altri e possa rappresentare una memorabile, rinnovata epifania di colori, sapori e sensazioni. 
Partiamo dalla costa frastagliata del Golfo di Castellammare, impreziosita dalla storica Tonnara di Scopello e tutelata dalla Riserva Naturale dello Zingaro. A quest’ultima dedicheremo due giornate di cammino. Altra Riserva Naturale in cui cammineremo è quella del Monte Cofano, caratterizzata da panorami superbi e arricchita da una grande quantità di specie vegetali, molte delle quali endemiche o rare, tra cui la palma nana. Non mancheranno la storia e la cultura in questo viaggio, con protagonista principale la medievale Erice, che sovrasta il porto di Trapani. Per la sua altitudine e importanza spirituale Virgilio la paragonava al Monte Athos. In passato è stata un importante crocevia di traffici commerciali marittimi con un centro storico impreziosito da molte chiese barocche. Più a sud, la costa verso Marsala vede, al largo, l’arcipelago delle Egadi ed è disseminata di saline. Le più spettacolari si affacciano sulla laguna dello Stagnone che ha al centro la piccola isola di San Pantaleo, l’antica Mozia fondata nell’VIII secolo a.C., uno degli insediamenti Fenici più importanti del Mediterraneo e sicuramente il meglio conservato.  Camminare in silenzio lungo i suoi sentieri, fra aree sacre, necropoli e antiche ville è un’esperienza dello spirito davvero unica. Pochi chilometri ancora ed ecco Marsala, anch’essa di origine fenicia, la città ha un bellissimo e ampio centro storico, con vie lastricate di marmi rilucenti, delimitate da imponenti palazzi barocchi. Non trascurabile, infine, è il valore delle aree più interne di questo territorio. L’antica Segesta, fondata dagli Elimi, col suo tempio isolato e incompiuto, le cinte murarie, l’acropoli e il teatro, si presenta oggi come un interessantissimo e imperdibile parco archeologico. A poca distanza la valle del Belice, martoriata dal terremoto del 1968 e mai del tutto rinata, con il borgo di Salemi la cui parte antica, dominata da un Castello Normanno, ha un’impronta islamica e si apre sul vasto spazio lasciato libero dalle rovine del crollo della Chiesa Madre. Il vecchio paese di Gibellina, spazzato via dal sisma, sopravvive nel Cretto di Burri, la più grande opera di land art che si conosca in Europa (8,5 ettari), un grido di dolore nel silenzio isolato di una valle immota. A 18 chilometri Gibellina Nuova, testimonianza vivente di una tipica storia italiana che vale la pena di conoscere. Progettata negli anni ’70 come ricostruenda città ideale da un pool di architetti e artisti di fama, è oggi purtroppo un monumento alle buone intenzioni e all’abbandono, con una rete di larghe e anonime vie, e piazze semi deserte… 
Insomma, questo viaggio vuole essere un omaggio di conoscenza per queste terre probabilmente lontane dal nostro vivere quotidiano, ma allo stesso tempo molto presenti, per tanti motivi, nel nostro inconscio collettivo. Un omaggio da avvicinare con attenzione e sensibilità, in punta di piedi come sempre, non foss’altro che per il rispetto che si deve ad una storia territoriale ininterrotta, durata oltre tremila anni.
 

 

 

IL NOSTRO VIAGGIO

COME: Viaggio di gruppo con guida Four Seasons (min. 8 max. 18 partecipanti)

COSA FACCIAMO: escursioni a piedi, visite ed escursioni ai borghi, ai paesini, alle aree archeologiche e alle città d’arte; trekking di costa; enogastronomia locale. Dettagli sulla scala di difficoltà sono riportati sul ns. catalogo, sul ns. sito o cliccando QUI

DOVE DORMIAMO: Villa Zina Park Hotel a Custonaci (TP)

PASTI INCLUSI: Le prime colazioni (inclusa acqua e ¼ di vino); 4 pranzi al sacco (acqua incusa) ; le cene.

PASTI NON INCLUSI: I pranzi del primo giorno e ultimo giorno; il pranzo del 6° giorno. Le bevande (oltre quelle sopra menzionate).

TRASPORTI LOCALI: 

  • Minivan a noleggio condotto dalla nostra guida

N.B.: In base al numero di partecipanti, potrebbe rendersi necessario, l’utilizzo di un secondo mezzo, per il quale, su base volontaria, verrà richiesta la disponibilità di uno o più partecipanti, alla guida del secondo veicolo.

  • FORFAIT TRASPORTI.  
    E’ previsto un forfait trasporti di Eur 60,00, da versare al momento della prenotazione, a copertura delle spese di trasporto (carburante, pedaggi, parcheggi)
     

COME SI RAGGIUNGE

  • Aereo (Aeroporto di Palermo “Falcone e Borsellino”)

SCHEDA VIAGGIO DETTAGLIATA

Programma

Giorno 1
IL PARCO ARCHEOLOGICO DI SEGESTA

Arrivo a Palermo ed incontro con la guida ed il resto del gruppo.
Dall’Aeroporto di Palermo arriviamo al parcheggio di ingresso al Parco Archeologico. Ci attendono le testimonianze di una città complessa, sorta in un paesaggio di montagne selvagge ai margini di una gola profonda, più volte distrutta e ricostruita nel corso di una vicenda storica che va dal VI secolo a.C al medioevo. In posizione splendidamente isolata su una collina ha ancora tutte le colonne, sormontate da una trabeazione e un frontone intatti. La passeggiata per il parco ci porta poi a vedere diversi edifici pubblici, l’agorà, le rovine di un castello e di una moschea, fino al bellissimo e scenografico Teatro Greco che si apre a nord verso il Golfo di Castellammare e il Tirreno. Nel viaggio verso il nostro albergo a Custonaci ci concediamo una sosta panoramica sulla bellissima costa di Castellammare.

Arrivo in hotel, check-in e cena.

Giorno 2
LA RISERVA NATURALE DEL MONTE COFANO

Il Cofano, curioso monte isolato dal cuore roccioso di antichi calcari e dolomie, è alto 657 metri. Dall’albergo si arriva con i mezzi alle sue falde, in località Baglio Cofano, in pochissimo tempo. L’escursione di oggi è un anello completo intorno al monte e attraversa diversi ambienti: dalle praterie ad Ampelodesma frammiste a palma nana, a chiazze isolate di macchia mediterranea, a boschetti di leccio e sughera fino agli splendidi nuclei di vegetazione rupestre sulle ripidissime pareti rocciose. Dal Baglio Cofano scendiamo lungo il Sentiero delle Scalette fino alla splendida Cala di Agliareddi, dove possiamo farci un bel bagno benaugurale per il resto della giornata. Proseguiamo lungo il Sentiero del Mare fino alla Torre della Tonnara di Cofano, dalla curiosa pianta stellare a quattro punte che rappresenta, con le sue pareti concave, un’architettura unica per la Sicilia. Superata Punta della Croce si arriva alla Cappella del Crocifisso e all’omonima grotta, dal singolare ingresso triangolare. Si incontra poi la Torre San Giovanni prima di arrivare alla baia di Cornino, con ampia spiaggia dove, volendo, potremmo fare un bagno pomeridiano. Da qui il sentiero risale, prima dolcemente poi in modo più deciso, verso il punto di partenza.

Rientro in hotel e cena.

Giorno 3
LA RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO LATO NORD

La Riserva dello Zingaro è la prima area protetta della Sicilia e, nel tempo, è divenuta l’attrattiva principale del golfo. Estesa per 16,5 kmq, protegge una fascia costiera lunga circa 7 km estendendosi a tutto il crinale montuoso retrostante. L’ingresso nord è a circa 12 km da San Vito Lo Capo e si raggiunge con le auto dopo una serie di tornanti panoramici. Il cammino inizia scendendo alla Cala Tonnarella dell’Uzzo, la più ampia e frequentata della Riserva. Si prosegue lungo il percorso costiero per giungere alla piccola Cala dell’Uzzo con spiaggia di ghiaia bianca. Nelle vicinanze un Museo della Civiltà Contadina e la Grotta dell’Uzzo, dove sono stati trovati reperti umani databili a circa 12.000 anni fa (paleolitico superiore). Prima di arrivare in vista di Cala Marinella, circondata solo da scogli, può valere la pena fermarsi qualche minuto al Museo dell’Intreccio dove sono esposti manufatti realizzati con tecniche tradizionali, intrecciando solo materiali vegetali come la palma nana o il giunco. Le ultime due discese a mare sono a Cala Berretta, dalla deliziosa spiaggetta di ghiaia riparata dai venti, e Cala della Disa. Da qui si ritorna verso l’ingresso nord percorrendo in buona parte il sentiero dell’andata. Prima di concludere la giornata, se il tempo lo consente, ci facciamo quattro passi nel centro di San Vito Lo Capo, per vedere la sua suggestiva spiaggia dorata dominata dal Monte Monaco, fare qualche acquisto o magari mangiare un bel gelato.

Rientro in hotel e cena.

Giorno 4
LA RISERVA NATURALE DELLO STAGNONE, L’ISOLA DI MOZIA E MARSALA

La prima meta di oggi è la Riserva Naturale Isole dello Stagnone di Marsala, una vasta laguna delimitata verso il mare aperto dall’Isola Grande, che racchiude alcune isole minori tra le quali San Pantaleo, o Mozia. Colonizzata dai Fenici nell’VIII secolo a.C. e ambita all’epoca per la sua posizione strategica, Mozia è oggi il sito fenicio meglio conservato al mondo. La sua scoperta e valorizzazione si deve all’archeologo dilettante inglese Joseph Whitaker che la acquistò ai primi del ‘900. La Mozia fenicia al culmine del suo splendore era una sorta di “isola-città” interamente urbanizzata così che l’intera estensione dell’isola attuale (65 ettari) può essere assimilata ad un’enorme area archeologica. Dopo un breve traghettamento e la visione del paesaggio tipico delle saline, in questo paradiso di silenzio e storia muoviamo i nostri passi lungo un percorso ad anello che lambisce complessi abitativi, aree sacre, fortificazioni e santuari. La principale attrattiva del vicino Museo Whitaker è la statua in marmo del “Giovane di Mozia”, V secolo a.C., raffigurante un efebo. Tornati sulla terraferma, la restante parte della giornata è dedicata alla città di Marsala, anch’essa fondata dai Fenici, nel cui vivace centro storico camminiamo tra chiese e palazzi in stile barocco, fino al lungomare che ci porta a capo Boeo, luogo dell’epico sbarco dei Mille di Garibaldi e punto più occidentale dell’isola di Sicilia. Chiude la giornata una breve degustazione, facoltativa, di almeno tre varietà di vino marsala, volta ad apprezzarne peculiarità e differenze.

Rientro in hotel e cena.

Giorno 5
LA TONNARA E IL BORGO DI SCOPELLO, LA RISERVA NATURALE DELLO ZINGARO LATO SUD

Il programma di oggi ci propone un approfondimento sulla pesca del tonno nella Tonnara di Scopello, la visita del borgo omonimo e l’altra metà del percorso costiero nella Riserva dello Zingaro. La strada verso la Tonnara è già di per sé una prima meta. La Tonnara è un luogo onirico, sviluppatasi a partire dal XV secolo e acquistata nell’800 dalla facoltosa famiglia Florio che l’ha arricchita di un insieme di edifici incastonati in un contesto unico. Qui, attraverso una visita guidata, apprendiamo le metodologie tradizionali di pesca e lavorazione del tonno. Di fronte il mare limpidissimo di una baia incorniciata da scogliere, dominata da una torre medievale e punteggiata di pinnacoli rocciosi isolati, i faraglioni. Il piccolo borgo di Scopello, costruito intorno a un baglio del ‘700 (cioè un edificio rurale con cortile interno), sfoggia alte mura e grandi porte, case bianche e vie lastricate che rievocano le atmosfere dei film anni ’50. Entriamo nella Riserva dello Zingaro dal suo lato meridionale e, per scendere verso Cala Capreria, passiamo in una galleria che è la testimonianza del tentativo di strada veicolare costiera, per fortuna fermato in tempo, legato alla speculazione immobiliare che avrebbe deturpato questo angolo di paradiso. La cala, inutile dirlo, è bellissima e merita un bagno, nelle vicinanze un Museo Naturalistico racconta gli ambienti, le piante e gli animali dell’area protetta. Più avanti si incontra un ultimo museo, curioso sia per la collocazione in una grotta, sia per l’oggetto di cui si occupa, la manna. Si tratta della linfa commestibile resinosa del frassino, che fuoriesce da incisioni sulla corteccia e si raccoglie in estate per poi farla seccare e venderla, o consumarla, sotto forma di cannoli dolci. Si supera Cala del Varo, accessibile solo via mare, e dopo un tratto molto panoramico si raggiunge il bivio per Cala della Disa, da cui torniamo indietro verso il punto di partenza.

Rientro in hotel e cena.

Giorno 6
ERICE E TRAPANI

Erice di origine antichissima ad opera degli Elimi (IX sec. a.C.), questa montagna alta 750 m con in cima una città è oggi un vitale insediamento fatto di vicoli, piazzette, meravigliosi affacci, un Castello Normanno costruito sulle rovine di un antichissimo tempio dedicato alla dea dell’amore (Afrodite per i Greci, Venere per i Romani), un Real Duomo e una Torre, entrambi fatti costruire da Federico III nel XIV secolo e molte, molte altre cose. Tra queste: il bellissimo giardino panoramico del Balio; l’eclettica Torretta Pepoli, costruita tra il 1872 e il 1880 in stile medievale neogotico con richiami vagamente liberty, rifugio silenzioso per le meditazioni del proprietario, conte Agostino Pepoli, e raduno delle elites culturali locali dell’epoca; il Quartiere Spagnolo, caserma incompiuta che avrebbe dovuto ospitare i soldati spagnoli sotto l’impero asburgico nel XVII secolo, oggi polo museale. Dopo aver visitato molti luoghi attrattivi, ad Erice però è anche bello, e lo facciamo, lasciarsi andare a vagare un po’ liberi nel centro, senza il rischio di perdersi perché la topografia urbana è veramente semplice. Quel che resta della giornata è dedicato al capoluogo di provincia, Trapani. Lasciamo i mezzi nei pressi della storica Villa Margherita, il parco dei trapanesi, popolato da alberi monumentali e insoliti quali, ad esempio, diversi maestosi Ficus magnoloides che crescono quasi completamente in orizzontale. Il centro storico sorge su una lingua di terra a forma di falce che si protende nel Mediterraneo ed è un piccolo ma interessante labirinto moresco di chiese antiche e palazzi in pietra dorata, piacevole da visitare.

Rientro in hotel e cena.

Giorno 7
GIBELLINA NUOVA, IL CRETTO DI BURRI E SALEMI

L’ultimo giorno del nostro viaggio ritorniamo nell’entroterra trapanese per andare nell’area di Gibellina, colpita da un fortissimo terremoto nel gennaio del 1968. Nei pressi dell’uscita autostradale di Salemi sorge la città ricostruita di Gibellina Nuova, un esperimento non molto riuscito di ripresa della vita attraverso l’arte e l’architettura contemporanee. La città ha un aspetto vagamente desertico e decadente, ma è interessante osservarne con spirito curioso le opere artistiche e le trovate architettoniche, come la Chiesa Madre o il lunghissimo e silenzioso “Sistema delle Piazze”. Su un dolce altopiano collinare della valle del Belice, a circa 18 km da Gibellina Nuova, sorgeva la vecchia Gibellina, le cui macerie sono state incorporate nel grande Cretto di Burri. Se il tempo ce lo consente, prima di partire per Punta Raisi facciamo un salto al borgo di Salemi. Forse non tutti sanno che Salemi è stata la prima capitale del neonato Regno d’Italia. Sulla torre del suo castello, Garibaldi fece sventolare il tricolore e questo onore, durato un solo giorno, è documentato da un regio decreto custodito nel Polo Museale cittadino. Il centro storico è delizioso e culmina nella luminosa Piazza Alicia, dominata dal poderoso Castello Normanno Svevo dell’XI secolo. Qui l’abside rimasto intatto e alcune colonne isolate della navata dell’ex Chiesa Madre, crollata in buona parte durante il terremoto, definiscono uno spazio aperto arioso e suggestivo. Dopo tanta bellezza torniamo con i mezzi verso l’Aeroporto di Palermo dove officiamo le liturgie del commiato, ci prepariamo ai saluti finali e…

Arrivederci al prossimo viaggio!

SERVIZI INCLUSI, SUPPLEMENTO SINGOLA ED EVENTUALI SPESE EXTRA

QUOTE BASE IN CAMERA DOPPIA: matrimoniale o doppia condivisa, con altri partecipanti dello stesso sesso. Vedi anche note sulla scheda viaggio.

SUPPLEMENTO CAMERA SINGOLA: €180,00 - Sempre su richiesta e a disponibilità limitata.

LA QUOTA COMPRENDE: 6 pernottamenti in hotel in camera doppia con servizi privati; trattamento di mezza pensione (prima colazione e cena) dalla cena del primo giorno, alla prima colazione dell’ultimo; 4 pranzi al sacco (inclusa acqua);  acqua e ¼ di vino durante le cene; Guida Ambientale Escursionistica per l’intera durata del viaggio;  noleggio minivan (condotto dalla nostra guida), per l’intera durata del tour.

LA QUOTA NON COMPRENDE: Trasporto per/da Palermo; tre pranzi; le bevande, ad eccezione dell’acqua e di ¼ di vino durante le cene; le spese di apertura pratica (vedi sotto); spese di trasporto (vedi “Forfait trasporti”); gli ingressi nei siti previsti dal programma (vedi “Forfait Ingressi”);  quanto non contemplato ne: "La quota comprende".

SPESE DI APERTURA PRATICA: € 20,00 obbligatorie, per persona. Comprendono l’assicurazione medico-bagaglio; sono utilizzate anche per finanziare progetti di compensazione delle emissioni di CO2 derivanti dalla partecipazione ai viaggi.

INFORMAZIONI GENERALI E ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO

NOTE: la quota è basata sulla sistemazione in doppia (sistemazione in camera singola su richiesta con supplemento).
Per coloro che viaggiando da soli, richiedono comunque la sistemazione con altro/a partecipante, sarà assegnata la camera doppia in condivisione. Qualora però, a ridosso della partenza, l’abbinamento non si fosse completato, si procederà all’assegnazione della camera singola con relativo supplemento.

ASSICURAZIONE ANNULLAMENTO VIAGGIO, CONDIZIONI E GARANZIE PER ANNULLAMENTI: non è inclusa nella quota, ma è possibile stipularla con un costo del 5% del totale dell’importo assicurato. Richiedi comunque il preventivo effettivo. L’assicurazione potrà essere stipulata esclusivamente al momento della prenotazione del viaggio. Richiedici l’opuscolo informativo completo.

VALIDITA’ DELLE INFORMAZIONI: tutte le informazioni riportate su queste pagine sono indicative e sono un estratto di quelle riportate in modo esaustivo sulla Scheda Tecnica del viaggio, che costituisce la descrizione ufficiale del viaggio e alla quale si prega di fare esclusivo riferimento.

LA VOSTRA GUIDA

Guida ambientale escursionistica laureata in geologia con successiva specializzazione in conservazione della natura e delle aree protette. Si occupa di turismo naturalistico, formazione ambientale, educazione alla sostenibilità. Parla bene inglese e francese, ha esperienza nella redazione di guide territoriali, per adulti o per bambini (ad es. ai parchi, ai musei naturalistici del Lazio, ecc.). Pensa che per far apprezzare in maniera coinvolgente un territorio una guida ambientale debba stimolare un approccio curioso, sensoriale e di scoperta verso tutte le sue componenti.

Lingue: Inglese, francese

Competenze: geologia e natura in generale, educazione ambientale.

Iscritto nel Registro Italiano Guide Ambientali Escursionistiche n° LA206

Anni di esperienza: 30

Filippo Belisario
Filippo Belisario

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