Madeira, un piccolo bignami per scoprire la "perla dell'Atlantico"
Se volete programmare una vacanza tra foreste e vette vulcaniche, sappiate che la parola “noia” è bandita in questa isola giardino del Portogallo. Madeira sembra essere l’isola che ha tutto, eppure un tempo la “perla dell’Atlantico” del Portogallo aveva un forte problema di immagine. “Un posto squallido e noioso”, disse un amico inglese allo scrittore americano Paul Bowles negli anni ‘50. “Nessuno ci va, tranne signore molto anziane”. Bowles, noto per i suoi viaggi negli angoli più selvaggi del Nord Africa, ignorò gli avvisi dell’amico, partì alla volta dell’isola e rimase incantato da Madeira e da tutto quello che riesce a offrire.
A circa quattro ore di volo da Roma o Milano, Madeira è un paradiso per gli escursionisti di ogni specie, una tranquilla destinazione per tutto l’anno, a 300 miglia a ovest del Marocco, dove si sta sempre più intensificando la presenza di turisti italiani.
Tra vulcani, foreste lussureggianti e paesaggi suggestivi, questo luogo offre sentieri panoramici e prelibatezze culinarie ideali per un viaggio esperienziale. Una destinazione da scoprire a passo lento, in cui la primavera non finisce mai, con vini insoliti che ammaliano con profumi e sapori intensi, fitte foreste di laurisilva con oltre tre quarti d’isola protetti da un parco naturale e riserva della biosfera Unesco dove si snodano centinaia di sentieri per tutti i gusti.
Anche la storia di Madeira offre spunti interessanti: nel XV secolo, Madeira era una grande piantagione di canna da zucchero che riforniva di dolcezza l’Europa settentrionale. I mercanti di Anversa e Bruges erano tra i migliori clienti, il che spiega come Funchal, la capitale, divenne uno scrigno di opere d’arte di Dieric Bouts, Gerard David e altri maestri fiamminghi. Successivamente, anche Cristoforo Colombo si fermò sull’isola per diversi anni, in quanto sposò la figlia del governatore di Porto Santo; qui ebbe modo di studiare antiche mappe e le correnti che resero possibile la cosiddetta “scoperta” dell’America. Per citare altri personaggi, Napoleone vi fece sosta nel corso del suo viaggio verso l’esilio di Sant’Elena, la principessa Sissi imperatrice d’Austria e Ungheria sceglieva spesso Madeira come luogo di vacanze e, in tempi più recenti, anche Winston Churchill amava perdersi tra i paesini che sceglieva come soggetti per i suoi quadri.
Vediamo insieme le attrazioni di Madeira assolutamente da non perdere:
1 – LE PISCINE NATURALI DI LAVA NERA DI PORTO MONIZ non sono lontane dalla capitale dell’isola, Funchal. Fino a poco tempo fa ci volevano diverse ore di tortuosa strada di montagna per arrivarci mentre ora sono raggiungibili in poco più di mezz’ora grazie a una rete di autostrade e tunnel che attraversa il cuore roccioso dell’isola.
A Porto Moniz le piscine naturali si sono formate grazie all’incontro tra le onde dell’Atlantico e qualche eruzione vulcanica preistorica, che formava anelli appuntiti di roccia lavica nera lungo il litorale. Con il tempo, l’erosione ha trasformato gli anelli arrotondandoli trasformandoli in uno dei posti balneabili più strani e più belli del mondo, con più di 4.500 metri quadrati di piscine di acqua salata limpide e tranquille, riempite dalle onde marine, scaldate dal sole tropicale e separate dall’impetuoso surf oceanico dalle pareti laviche.
2 – LEVADAS, CANALI DI IRRIGAZIONE IN PIETRA. Una rete di sentieri escursionistici che segue più di 1500 chilometri di canali di irrigazione in pietra, stretti tra valli e montagne, noti come “levadas”, attraversano in lungo e largo il massiccio montuoso di Madeira.
Molti conducono alla foresta di Laurisilva, un residuo della vegetazione semi-tropicale che copriva completamente l’isola prima che gli esploratori portoghesi arrivassero nel 1419, importante per l’equilibrio climatico che a varie ripercussioni si riflette anche sulle grandi correnti atlantiche e cicloniche.
3 – UNA VARIETÀ DI AMBIENTI CON POCHI PARI AL MONDO. La parte est di Funchal permette di fare un viaggio lungo pendici vertiginose, villaggi pittoreschi e selvagge rive dell’Atlantico. La varietà di paesaggi è sconcertante: c’è l’Africa tra le piantagioni di banane di Calheta; c’è l’Irlanda a pochi chilometri lungo le falesie erbose di Ponta do Pargo; ci sono i paesaggi cinesi tra le vette di Pico Ruivo ricoperte di nuvole che sembrano dipinti.
4 – IL MERCATO DOS LAVRADORES DI FUNCHAL. Uno spettacolo unico al mondo: venditori di fiori vestiti con tradizionali gonne color arcobaleno, mercanti di pesce che maneggiano machete per tagliare il tonno a forma di siluro e il temibile (ma ottimo!) pesce sciabola. Il pesce è favoloso, ma qui la frutta è l’attrazione principale: quasi tutto quello che c’è al mercato cresce qui. Le banane dell’isola sono piene di sapore e c’è una varietà sconcertante di frutti della passione, papaia, mango, mele alla crema e qualcosa che assomiglia a una pigna chiamata monstera deliciosa, che ha il sapore della banana incrociata con l’ananas. Sicuramente, però, la curiosità porta tutti i visitatori a soffermarsi alla zona dei banchi del pesce per guardare da vicino il pesce sciabola (peixe espada). È impossibile non vedere questi abitanti da incubo degli abissi oceanici: lucide creature simili a serpenti neri con occhi sporgenti e mascelle da lupo, il pesce sciabola nero è il pesce preferito di Madeira: la carne bianca e soda viene servita ovunque, spesso in combinazioni strane ma gustose con banane fritte e maracuja. Accanto al mercato, lo Snack Bar Coca Cola, con la facciata in marmo, serve un leggendario sandwich che schiaccia il pesce sciabola marinato con cipolla e aceto in un “bolo do caco”, una tipica pagnotta di Madeira fatta utilizzando farina di patata dolce.
Ancora meglio se innaffiato con un bicchiere ghiacciato di birra corallo prodotta nell’isola.
5 – LA DISCESA VERTIGINOSA: FAJÃ DOS PADRES. Una striscia di terra ai piedi delle scogliere che la dominano, raggiungibile solo in barca o con una precipitosa discesa in funivia. Sotto, tavoli ombreggiati da palme si affacciano su una spiaggia di ciottoli, mentre tutto intorno ci sono giardini che forniscono frutta e verdura biologica. Un tempo Fajã era un ritiro per sacerdoti gesuiti che producevano dolci vini Malmsey per rendere più piacevole il loro isolamento, mentre i viaggiatori moderni che cercano di allontanarsi da tutto possono fermarsi a mangiare o sorseggiare un frullato di mango ai piedi della scogliera.
6 – CABO GIRAO, LA SCOGLIERA PIÙ ALTA D’EUROPA. Irlanda e Norvegia potrebbero contestare l’affermazione di Madeira di avere la scogliera più alta d’Europa.
Questi dettagli non hanno molta importanza quando i visitatori entrano nella piattaforma di osservazione dal pavimento in vetro di Cabo Girao e guardano in basso a 900 metri sotto i loro piedi le onde dell’Atlantico sottostante.
Il promontorio di Cabo Girao è un pezzo di roccia lavica nera che incombe sul paesino di Camara de Lobos, usato dai portoghesi nell’anno della scoperta come punto di inizio e fine della prima circumnavigazione dell’isola.
7 – PICO RUIVO: IL TETTO DELL’ISOLA. Vale la pena dirigersi a nord, verso Pico do Arieiro. La salita ripida fa sì che le macchine lottino per uscire dalla seconda marcia, ma la salita vale la pena quando la strada emerge su un altopiano illuminato dal sole rotto da picchi spogli che si insinuano attraverso soffici nuvole bianche, dove la vista può estendersi dalla costa settentrionale frastagliata a Funchal, nel sud, e fino all’isola di Porto Santo. Dall’altopiano un bellissimo sentiero panoramico porta alla cima più alta di Madeira, Pico Ruivo, a 1888m di altitudine, da dove si può ammirare l’isola come se fosse una carta geografica.
8 – MONTE E IL TOBOGA VERSO FUNCHAL. Sotto la bella chiesa di Nossa Senhora do Monte, che ospita le spoglie mortali di Carlo I, ultimo imperatore di Austria – Ungheria, bande di uomini in pantaloni bianchi e cappelli di paglia si adagiano in mezzo a cataste di toboga fatte di canne intrecciate. I visitatori a due a due si infilano in uno di questi carrelli – slittino che saranno lanciati da due uomini su una discesa a strapiombo lungo due chilometri di ripidi vicoli stretti. I corridori si aggrappano alla slitta per guidarla verso Funchal a velocità che può arrivare anche a 65 chilometri all’ora e la corsa termina nei pressi di un parco pubblico dove ci si può riprendere un po’ prima di tornare alle bellezze madeirensi.
9 – GIARDINI TROPICALI. Come non parlare infine degli stupendi giardini tropicali vanto dell’isola? Ce ne sono oltre 20, ma la “madre” di tutti i giardini pubblici è il Jardim Botanico da Madeira, che trabocca di oltre 3000 tipi di piante, tra cui le fioriture endemiche dell’isola come i gerani “rosa shocking” di Madeira o il fiero “orgoglio blu” dei fiori di Madeira.
I giardini attuali si estendevano attorno a una quinta costruita da una famiglia britannica intorno agli anni 1880 che gode di ampie vedute su Funchal, sulle quali ci possiamo rilassare in attesa di lasciare questo paradiso e tornare alle nostre vite terrene, sognando di tornare al più presto in questo piccolo pezzo di terra sperduto in mezzo all’Atlantico.
10 – LA CUCINA. Gli chef dell’isola utilizzano tutti ingredienti locali per creare piatti come la tempura di pesce sciabola nera, la crema di riso con patelle grigliate, il ketchup di tamarillo o la creme-brûlée di frutto della passione con gelato alla mela e basilico.
In tema culinario, nonostante tutte le acque ricche di frutti di mare (famose le lapas, patelle grigliate con burro e aglio), il piatto preferito degli isolani è spudoratamente carnivoro: l’Espetada, che consiste nel marinare pezzi di manzo con aglio, vino e sale e poi infilzarli in un bastone tagliato dagli alberi di alloro, e quindi arrostito sui carboni ardenti.
Il posto migliore per gustare una “boa espetada”? Nel villaggio collinare di Estreito de Camara de Lobos, sede di rinomati ristoranti come Santo Antonio, Viola e As Vides, dove viene servita con cubetti di polenta fritta e patatine fritte con aglio e origano.
11 - IL VINO DI MADEIRA. Anche il vino di Madeira è tornato di moda, soprattutto negli Stati Uniti. Le vendite sono raddoppiate e le vendemmie producono vini di diverse qualità che vendono per migliaia di litri. I migliori provengono da singole varietà di uve, che vanno dalle asciutte Sercials e Verdelhos, servite come aperitivi, ai ricchi Buals e Malmseys, perfetti per accompagnare le torte di sciroppo di canna da zucchero tipiche dell’isola.
La vinificazione fu per la prima volta intrapresa nell’isola nel 1489 dai Gesuiti, che qui edificarono il convento di Santa Chiara, nel centro della capitale dell’isola Funchal. Furono loro ad importare da Creta le prime barbatelle di Malvasia, vitigno oggi qui conosciuto come Malmsey, molto indicato per i vini dolci. Ancor oggi questo vitigno è il più coltivato sull’isola e dà il vino più consumato, nelle sue varianti secco e dolce. La necessità di esportare il vino locale verso l’Europa o verso le Americhe portò all’introduzione della fortificazione, così fu che il Madeira divenne un vino liquoroso, chiamato anche “vinho da roda” ossia “vino di ritorno”, perchè il suo invecchiamento si compiva nelle stive delle navi che attraversavano l’oceano.
12 – LA PONCHA DI MADEIRA. Madeira “alcolica”, oltre al suo vino dolce, è famosa anche per i posti dove i locali si dissetano con una potente bevanda chiamata poncha.
È tradizionalmente prodotto con “aguardente de cana” (rum dell’isola) con succo di limone, succo di arancia e miele, anche se a volte vengono utilizzati frutto della passione, mandarino o altri frutti. Il ghiaccio è facoltativo, ma la poncha fatta al momento è sempre meglio delle varietà commerciali in bottiglia: provare per credere!
13 – CURRAL E LE CASTAGNE. Vi aspettereste mai di trovare castagne in un’isola tropicale in mezzo all’Atlantico? Curral das Freiras, un villaggio circondato da un anfiteatro di montagne frastagliate. Il nome deriva dalle suore (freiras) che vi si nascondevano per sfuggire ai pirati che saccheggiavano le coste. A parte lo scenario drammatico, la cittadina è rinomata per le castagne raccolte dai pendii boscosi più bassi: nella giusta stagione, vengono mangiate arrostite in strada o su tavoli da pranzo, elaborate in piatti come zuppa di castagne, capretto arrosto con castagne e budino di castagne innaffiato con liquore di castagne.
14 – LE CASETTE DI SANTANA. Santana è una graziosa cittadina nel nord-est di Madeira, famosa per le sue case triangolari in pietra, uniche, colorate e coperte con un tetto di paglia. Risalenti al XV secolo, al giorno d’oggi la maggior parte di esse sono conservate come attrazione turistica, ma alcune sono tuttora private e abitate! In aggiunta, Santana è un bel posto da cui esplorare alcuni dei migliori sentieri dell’isola.
15 – FUNCHAL, LA ZONA VELHA E LA CATTEDRALE. Il quartiere più caratteristico di Funchal è la Zona Velha: fino a pochi anni fa era un ex quartiere di pescatori e commercianti semi abbandonato, oggi è il centro nevralgico della vita notturna della capitale. Deliziosi ristoranti e vivacissimi bar con tavolini all’aperto animano la zona vecchia di Funchal a tutte le ore, ma questo quartiere dà il meglio di sé dopo il tramonto. Incastonata tra il Mercado dos Lavradores e la Fortaleza de Santiago, la ‘zona vecchia’ di Funchal è ormai diventata il quartiere più esuberante e dinamico dell’isola di Madeira e vi si concentra la sua vita notturna. Là dove fino a pochi anni fa c’erano case di pescatori ormai fatiscenti e residenze di mercanti abbandonate, oggi s’intrecciano strade zeppe di bar, ristoranti e alberghi diventati protagonisti della vita notturna di Funchal. Nella zona velha è ubicata anche la bella “Sè”, il principale luogo di culto di Madeira, nonché una delle più popolari attrattive turistiche della città; la cattedrale di Funchal sorge nel cuore del capoluogo e il suo campanile domina l’orizzonte fin dagli inizi del XVI secolo. Sebbene di proporzioni modeste, la cattedrale fu per un periodo il centro della diocesi più grande mai creata dalla chiesa cattolica, che comprendeva tutti i territori d’oltremare del Portogallo.