"Il Viaggiatore Stonato", intervista all'autore
Da guida a guida, Valentina Miozzo nel suo blog "Viaggiare Libera" intervista Andrea Giorgi, autore del romanzo ambientato in Sud America
INTERVISTA TRATTA DAL BLOG DI VIAGGIO "VIAGGIARE LIBERA"
Ciao Andrea, allora come nasce l'idea del libro "Il Viaggiatore Stonato"? Da un tuo viaggio personale?
Il viaggio personale è stata la scusa per cercare di realizzare un progetto che avevo in mente da tempo, ovvero raccontare la storia antica, moderna e contemporanea dell’America Latina in modo romanzato, portando il lettore all’interno delle trame di un continente che ha da sempre esercitato su di me un grande fascino. In particolare, mi sono soffermato sulle vicende di tre Paesi, Messico, Perù e Cile, perché è da qui che è originato tutto, con la nascita e lo sviluppo delle popolazioni dei Maya, degli Aztechi, degli Inca e degli altri popoli precolombiani. Questo non toglie che la narrazione segua i passi del protagonista, che si muove all’interno di questi territori fra bellezze naturalistiche e culturali e incontri con i grandi personaggi che ne hanno fatto la storia.
E' un racconto di viaggio? O un libro che racconta la storia dell'America Latina attraverso un racconto di viaggio?
Non potevi trovare una definizione migliore, è un libro che racconta l’epopea di tre Paesi dell’America Latina attraverso un viaggio. Il protagonista rimane meravigliato da quanta bellezza sia stata costruita dall’uomo e dalla natura in questi luoghi, rimanendo affascinato da Tikal piuttosto che da Chichén Itzá, dalla misteriosa Machu Picchu o dal Lago Titicaca, fino ad arrivare a svelare i misteri dei Moai dell’Isola di Pasqua. Ma l’altra grande ricchezza del suo viaggio risiede negli incontri che ne caratterizzano l’incedere, da Diego Rivera al Subcomandante Marcos, da Maria Reiche, colei che ha svelato i misteri delle Linee di Nazca, allo scrittore e poeta Luis Sepúlveda, e molti altri ancora, ognuno dei quali racconterà la sua incredibile storia che, inevitabilmente, è anche la storia di un intero continente.
Che cosa racconta il libro?
Il protagonista si muove attraverso diversi piani temporali e geografici, mentre le sue vicissitudini personali si intrecciano, con un legame sempre più intenso, con quelle delle persone che attraversano il suo cammino. E così, al pari dei grandi personaggi, sono le persone comuni a calare il protagonista all’interno della vita reale di luoghi dove, da sempre, la vita non è facile. Dalle baraccopoli di Lima e i racconti degli “abitanti del Paradiso” alle vicende drammatiche delle grandi dittature sudamericane, da Fujimori in Perù a Pinochet in Cile, arrivando a toccare con mano le terribili vicende di Sendero Luminoso, la più feroce organizzazione terroristica latinoamericana, e affrontando anche verità scomode, come quella sugli ultimi giorni di vita del poeta Pablo Neruda. E tutto questo attraverso un viaggio che può essere realmente replicato, passo dopo passo, perché ogni luogo, ogni meraviglia raccontata è stata vissuta in prima persona dall’autore.
Quali sono le 7 parole chiave del libro?
Storie. Rappresentano la trama portante del libro, le storie delle persone comuni, dei popoli antichi dell’America Latina, dei grandi personaggi che ne hanno tracciato le vicende più importanti. Tante storie, tutte da raccontare attraverso gli occhi del protagonista.
Immagini. Ho cercato di far viaggiare il lettore con la fantasia, portandolo laddove magari un giorno poserà lui stesso i propri piedi. E ho cercato di farlo descrivendo tutto quello che tratteggio nel libro con gli occhi di chi quei posti li ha visti e vissuti realmente.
Ironia. Non può mancare una dose importante di ironia come approccio a tutte le vicende, a volte spensierate ma a volte anche drammatiche e commoventi, che si palesano al lettore una dopo l’altra. Una lacrima per sorridere, una lacrima per commuoversi, questo spero di suscitare nei lettori.
Sensi. Tutti i sensi partecipano alla lettura del libro, la vista in primis, ma anche l’olfatto, che diventa quasi il protagonista di alcuni capitoli, come quello dell’incursione nella giungla o anche nei folcloristici mercati sudamericani, l’udito, nei dialoghi che attraversano il romanzo, il tatto e il gusto, con cui cerco di far materializzare nelle mani del lettore quello che descrivo a parole.
Speranza. E’ la parola cardine di ogni incontro, di ogni racconto. Il sentimento con cui ogni protagonista termina la narrazione della propria vicenda personale. Una speranza che, da sempre, non può non coinvolgere gli abitanti di terre dove spesso la vita non è facile.
Misteri. Inevitabilmente il protagonista affronta alcuni dei grandi misteri dei luoghi che attraversa, dalle Linee di Nazca a Machu Picchu, dalla morte di Pablo Neruda ai Moai dell’Isola di Pasqua. Con una promessa: nessun enigma resterà insoluto nel libro!
Musica. Come può la musica diventare la protagonista delle storie dell’Isola di Pasqua?! Beh, questo non lo posso anticipare, perché verrà scoperto nell’ultimo capitolo, nella sorpresa finale che dà anche il titolo al romanzo.
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