Una perfetta giornata a Petra

Una perfetta giornata a Petra
Tips per godersi al meglio la Città Rosa

Harrison Ford che cavalca in un canyon dalle forme morbide e sinuose, verso la facciata di un tempio maestoso, tutto scolpito nella pietra rosa e perfettamente conservato. Questa è la prima immagine che a quasi tutti balza in mente quando si nomina Petra, ma quel canyon e quella facciata sono solo l’inizio!

La Città Rosa è unica al mondo, una Las Vegas di duemila anni fa. È immersa nel deserto e fu fondata dai Nabatei, esperti conoscitori di sorgenti e vie carovaniere che su queste due abilità basarono un impero e una capitale famosa in tutto il mondo. Fontane monumentali zampillanti, piscine sacre, acqua corrente e terme rendevano la città, nel primo secolo a.C., una delizia per gli occhi di chi arrivava con le grandi  carovane dopo di mesi viaggio. Era al centro della Via della Seta e delle Spezie e questo la rendeva un crocevia di popoli senza pari. Ed era pulsante di vita, piaceri e morte, con i suoi teatri, ristoranti, processioni sacre, banchetti funebri, riti che animavano i templi.

Visitare Petra, ancora oggi, è un’esperienza sbalorditiva. Per questo vi svelo qualche segreto per goderla al meglio senza uscirne sfiniti!

Le dimensioni contano: l’area archeologica copre circa 260 chilometri quadrati, conta 900 edifici scoperti, di cui circa 500 tombe. Dalla biglietteria al Tesoro si devono percorrere 2 km di cui 1,2 corrispondono al siq, la gola di Indiana Jones. Dal Tesoro alla Via Colonnata ci sono altri 2 km, per poi raggiungere la base della scalinata che, con 900 gradini, porta al Monastero. E poi ci sono altre centinaia di scalini per raggiungere le Alture del Sacrificio, la Back Route che parte da Piccola Petra o Jabal al-Khubtah, da cui si vede il Tesoro dall’alto. Insomma, la strada è lunga e fatta a scale!

E allora l’equipaggiamento è importante: mettete scarpe comode e traspiranti, portate uno zaino per l’acqua e uno strato extra, da decidere in base alla stagione, per non infreddolirvi se vi fermerete in zone ombrose o se c’è vento. Non dimenticate un cappello e la crema protettiva per il sole, perché alcune aree sono prive di riparo.

Mangiare non è un problema, perché ci sono due ristoranti e diversi punti ristoro o pittoreschi “bar” che vendono snack e bevande, ma i prezzi saranno maggiorati (anche il triplo per l’acqua!) rispetto all’esterno e fra le 13 e le 15 ci potrebbero essere lunghe file. Fate una bella pausa pranzo, magari panoramica, e fermatevi almeno mezz’ora: vi permetterà di recuperare le forze e di godere del luogo in cui vi trovate.

Pianificate il vostro itinerario prima di arrivare. Gli scavi aprono all’alba e chiudono al tramonto, quindi cercate di arrivare presto per godere di tutta la giornata. Sappiate che un solo giorno a Petra non vi permetterà di vederla tutta, ma potrete godervi una vera avventura se saprete dove andare e non tornerete troppo spesso sui vostri passi!

Ci sono cose imperdibili? Sì, tutto. In dieci anni di escursioni nella Capitale dei Nabatei ho imparato ad amarla tutta incondizionatamente, perché ogni scorcio ha colori, odori, forme e sensazioni diversi. La salita ad Al-Khubtah offre vedute da togliere il fiato sul Teatro Romano (ospitava 8000 persone, ci credereste?) prima che sul Tesoro. Seguendo i cartelli che indicano “Best view in the world”, nei pressi del Monastero, si raggiungono punti panoramici -e insolitamente tranquilli- sui canyon alle spalle di Petra e sul Wadi Araba. Scovare le quattro colonne di marmo del Tempio Blu, dietro la Chiesa bizantina, ha il sapore dell’avventura archeologica.

Se avete solo un giorno, vi consiglio di includere nel vostro giro le Alture del Sacrificio (il sentiero e prima del Teatro), la salita al Monastero e la ricerca della vera vista più bella del mondo, le Tombe Reali e l’inevitabile, splendido Tesoro. Se arriverete alle Tombe Reali e mancheranno ancora tre ore al tramonto, avventuratevi anche su al-Khubtah (la via sacra inizia a sinistra della Tomba Palazzo), altrimenti godetevi la Tomba dell’Urna, la Via delle Facciate, un ultimo sguardo al Tesoro, e tornate lentamente indietro fino alla biglietteria. Il Museo, appena fuori dall’area archeologica, è aperto fino a tardi, è strepitoso: nuovissimo, multimediale e intuitivo, può rispondere a tutte le domande che vi saranno venute durante la vostra esplorazione.

Testo di Marta Pelle, guida per la Giordania di Four Seasons Natura e Cultura

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